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giovedì 7 febbraio 2008

Biografie Bobby McFerrin

Bobby McFerrin

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

(Reindirizzamento da Bobby mcferrin)
Robert "Bobby" McFerrin


Nazionalità Stati Uniti
Genere Jazz
Periodo attività 1978 - in attività
Strumento {{{Strumento}}}
Etichetta {{{Etichetta}}}
Band attuale {{{Band attuale}}}
Band {{{Band precedenti}}}
Album pubblicati 7
Studio 7
Live
Raccolte
Sito ufficiale
Si invita a seguire lo schema del Progetto Musica


Robert "Bobby" McFerrin, (New York, 11 marzo 1950) è un cantante jazz statunitense. Interprete stimato nell'ambito della musica jazz, McFerrin ha visto la sua fama varcare i confini degli appassionati del genere grazie al successo internazionale della sua canzone "Don't Worry, Be Happy" (1988). Dopo un'assenza dalla scena musicale durata un paio d'anni, McFerrin ha di recente ripreso la sua attività[1].

Indice

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Biografia [modifica]

Improvvisatore vocale, direttore d'orchestra, appassionato portavoce della cultura musicale; Bobby McFerrin non può essere definito un semplice cantante.

Nato a New York negli anni cinquanta, da una famiglia di cantanti lirici, studia pianoforte, e già al liceo fonda il Bobby Mack Quartet. Nel 1978 inizia a cantare nel gruppo Astral project di New Orleans.

Scoperto dal cantante Jon Hendricks, con il quale ha duettato più volte, lascia un forte segno di sé nel 1981 al Kool Jazz Festival di New York. Grazie a questo successo entra prima nella band del chitarrista George Benson e poi si aggrega in tournèe a Herbie Hancock.

Nel 1984 incide il disco The Voice, il primo[2] album, nella storia del jazz, per sola voce. In questo album, McFerrin sfoggia una tenica vocale che gli permette di riprodurre all'unisono il suono di tre strumenti. Durante il suo percorso non convenzionale egli perseguirà fedelmente il suo obiettivo di esibirsi in concerti dal vivo totalmente improvvisati, senza alcun materiale preparato. I suoi spettacoli sono difficilmente definibili come semplici concerti, perché vi è sempre una reale e costante interazione con il pubblico. Nel 1988, con il brano Don't Worry Be Happy, canzone improvvisata nello studio di registrazione, Bobby McFerrin raggiunge il vertice in quasi tutte le classifiche pop del mondo. Dieci volte vincitore del Grammy Award e all'apice della popolarita', McFerrin decide di studiare direzione d'orchestra, prendendo lezioni da Bernstein, Meier e Ozawa.

Grazie all'entusiasmo e alla gioia che da sempre caratterizzano le sue esibizioni da solista, McFerrin ottiene successo anche nell'ambito della musica classica; nel 1990 dirige l'Orchestra Sinfonica di San Francisco, nel 1994 è direttore creativo dell'Orchestra da Camera St. Paul e, nello stesso anno pubblica Paper Music, una collezione di classici che rappresenta la sua prima registrazione come direttore d'orchestra.

Da allora collabora frequentemente con le più grandi orchestre del mondo, tra cui la New York Philharmonic e i Wiener Philharmoniker, che nel 2003 ha diretto nel tour europeo. L'8 maggio 2007 si è esibito al Teatro alla Scala di Milano dirigendo la Filarmonica della Scala.

Le registrazioni di Bobby McFerrin hanno venduto venti milioni di copie, e le sue collaborazioni con Yo-Yo Ma, Chick Corea ed Herbie Hancock lo hanno reso ambasciatore nel mondo del jazz e della musica classica.

Discografia [modifica]

  • The Voice (1984)
  • Spontaneous Inventions (1985)
  • Don't Worry, Be Happy (1988)
  • Simple Pleasures (1988)
  • Hush (1991)
  • Circlesongs (1997)
  • Beyond Words

Note e riferimenti [modifica]

Collegamenti esterni [modifica]

Biografie Diana Krall

Diana Krall

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Diana Jean Krall (Nanaimo, 16 novembre 1964) è una cantante, pianista jazz canadese.

Biografia [modifica]

Originaria di Nanaimo, nella Columbia Britannica, Diana Krall è cresciuta in un ambiente ricco di stimoli musicali. Imparò a suonare il piano all'età di quattro anni. Nel periodo della high school, fu pianista in un piccolo gruppo jazz di Vancouver, dove, nel frattempo, si era trasferita insieme alla sua famiglia.

A diciassette anni, grazie ad una borsa di studio, entrò nel prestigioso Berklee College of Music di Boston, per poi trasferirsi a Los Angeles e quindi a New York.

Il suo debutto discografico avvenne nel 1993 con l'album Stepping Out. Il successivo Only Trust Your Heart, del 1995, fu prodotto da Tommy LiPuma, ex produttore musicale, tra gli altri, di Miles Davis.

Il terzo album, pubblicato nel 1996 a nome All For You (A tribute to the Nat King Cole trio), abbe una nomination per il Grammy Award e resistette per 70 settimane nelle classifiche jazzistiche americane. Altrettanto ricchi di successi furono i successivi album Love Scenes (1997), When I Look in Your Eyes (1999) e The Look of Love (2001).

Nel dicembre 2003, Diana Krall sposò Elvis Costello, sotto la cui influenza iniziò a comporre propri pezzi. Ciò portò nel 2004 alla pubblicazione di un primo album composto parzialmente da inediti, intitolato The Girl in the Other Room, che arrivò fino alla Top 5 britannica, nonché al primo posto delle maggiori classifiche jazzistiche mondiali. Il pezzo più rilevante e di maggior successo di questo album fu Temptation, intrigante rilettura in chiave jazzistica di un pezzo di Tom Waits.

Nel 2005 fu nominata membro dell'Ordine Canadese.

Discografia [modifica]

  • 1993 - Stepping Out
  • 1994 - Only Trust Your Heart
  • 1996 - All for You
  • 1997 - Love Scenes
  • 1998 - Have Yourself A Merry Little Christmas
  • 1999 - When I Look in Your Eyes
  • 2001 - The Look of Love
  • 2002 - Live in Paris
  • 2004 - The Girl in the Other Room
  • 2005 - Christmas Songs
  • 2006 - From This Moment On
  • 2007 - The very best of Diana Krall

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mercoledì 6 febbraio 2008

Biografia Billie Holiday

Billie Holiday

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Lady Day

Billie Holiday (pseudonimo di Eleanor Fagan Gough, nota anche come Lady Day; Philadelphia, 7 aprile 1915New York, 17 luglio 1959) è stata una cantante statunitense, fra le più grandi di tutti i tempi nei generi jazz e blues.

Biografia [modifica]

In realtà, il suo vero nome era Eleanora Fagan Gough (Fagan era il cognome della madre), ma scelse il nome d'arte Billie Holiday perché il padre, riferendosi scherzosamente ai suoi atteggiamenti da maschiaccio, la chiamava Billy, e come omaggio all'attrice Billie Dove, di cui era una grande ammiratrice. Il vero padre si chiamava Clarence Holiday, un suonatore di banjo,diventato padre appena sedicenne, il quale non si occupò quasi mai di lei, ma con il quale ebbe alcuni contatti. Billie nacque a Philadelphia da genitori poco più che adolescenti[1]. Quando scelse il suo nome d'arte volle prendere quello del suo vero padre. Billie ebbe un'infanzia travagliata. Trascorse l'infanzia a Baltimora, trattata duramente dalla cugina della madre alla quale quest'ultima l'aveva affidata mentre lavorava come domestica a New York. Billie ricorda che guadagnava qualche spicciolo lavando le soglie delle case del quartiere: non si faceva pagare solo dalla tenutaria del bordello, che in cambio le lasciava ascoltare i dischi di Louis Armstrong sul fonografo del salotto. Ancora bambina[2] raggiunse la madre, e cominciò a procurarsi da vivere prostituendosi in un bordello ad Harlem, il che le procurò ben presto una condanna a quattro mesi di carcere. Quando fu rilasciata, per evitare di tornare a prostituirsi, cercò una scrittura come ballerina in un locale notturno: Billie non sapeva ballare, ma venne assunta immediatamente quando la fecero cantare e, ad appena 15 anni iniziò la sua carriera di cantante nei nightclub di Harlem. In questo periodo le colleghe iniziarono a chiamarla "Lady" (la signora) perché si rifiutava di raccogliere le mance ai tavoli prendendo la banconote tra le cosce come le altre. Nel 1933, diciottenne, venne scoperta dal produttore John Hammond, che le organizzò alcune sedute in sala d'incisione con Benny Goodman. Successivamente lavorò con leggende del jazz come Count Basie, Artie Shaw e Lester Young, al quale fu legata da un intenso rapporto d'amicizia e per il quale coniò il soprannome "Prez", "il presidente".

Billie Holiday, con l'aiuto e il supporto di Artie Shaw, fu tra i primi cantanti neri ad esibirsi assieme a musicisti bianchi, superando le barriere di razza e colore[3]. Tuttavia, nei locali dove cantava doveva comunque utilizzare l'ingresso riservato ai neri, e rimanere chiusa in camerino fino all'entrata in scena. Una volta sul palcoscenico, si trasformava in Lady Day: portava sempre una gardenia bianca tra i capelli, che divenne il suo segno distintivo. Il suo coinvolgimento emotivo e la sua voce unica riuscivano a rendere speciali anche le canzoni più semplici.

Nel 1947 apparve nel film-musical New Orleans accanto a Louis Armstrong. Nel 1954 andò in tournée in Europa, e nel 1956 scrisse un'autobiografia, Lady sings the Blues ("La signora canta il blues"). Morì tre anni dopo, ad appena pochi mesi di distanza dal suo vecchio amico Lester Young, al cui funerale non poté cantare.

Billie canta
Billie canta

La carriera e la vita di Billie Holiday furono segnate dalla dipendenza dall'alcool e dalla droga, da relazioni burrascose e da problemi finanziari. Anche la sua voce ne risentì, e nelle sue ultime registrazioni l'impeto giovanile lasciò il posto al rimpianto. La morte la portò via molto presto, ad appena 44 anni, per le complicanze di un'epatite.

Il suo impatto sugli altri artisti fu comunque notevole in ogni fase della sua carriera. Anche dopo la morte continuò ad influenzare altre cantanti come Janis Joplin e Nina Simone. Diana Ross interpretò la sua parte nel film La signora del blues, tratto dalla sua autobiografia. Alla fine degli anni ottanta, gli U2 le dedicarono la struggente Angel of Harlem: «Lady Day got diamond eyes, she sees the truth behind the lies» ("Lady Day ha occhi di diamante, vede la verità dietro le bugie").

Tra le canzoni più famose del repertorio di Billie Holiday ricordiamo "God Bless the Child" (da lei composta), "Lover Man", "I Loves You Porgy" e "The Man I Love" di George Gershwin, "Billie's Blues", "Fine and mellow", "Strange Fruit". Quest'ultima canzone fu negli anni quaranta l'inno della protesta per i diritti civili:

Collabora a Wikiquote (EN)
« Southern trees bear a strange fruit

Blood on the leaves and blood at the root
Black body swinging in the Southern breeze

Strange fruit hanging from the poplar trees... »
Collabora a Wikiquote (IT)
« Gli alberi del sud hanno un frutto strano,

sangue sulle foglie e nelle radici,
un corpo nero penzola nella brezza del sud,

un frutto strano che pende dai pioppi... »
(Strange Fruit)

Collegamenti esterni [modifica]

Note [modifica]

  1. ^ Nella sua autobiografia, la Holiday dice che sua madre aveva tredici anni, ma pare che ne avesse in realtà sedici.
  2. ^ Ma aveva già subito uno stupro ed evitato diversi altri tentativi di violenza.
  3. ^ La Holiday descrive la sua tourneè negli stati del Sud assieme all'orchestra (bianca) di Artie Shaw come un'esperienza defatigante, in cui i musicisti dell'orchestra rischiarono una zuffa a quasi ogni fermata a causa della presenza di Billie. Quando infine l'orchestra arrivò a New York, proprio nella città di Billie, e con grande amarezza di tutti, gli impresari trovarono il modo di non fare alloggiare la cantante nello stesso hotel dell'orchestra.


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