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mercoledì 6 febbraio 2008

Biografia Louis armstrong

Louis Armstrong

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Louis Armstrong
Louis Armstrong negli anni cinquanta
Louis Armstrong negli anni cinquanta

Nazionalità Stati Uniti
Genere Jazz
Dixieland
Swing
Periodo attività 1919 - 1971
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Etichetta
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Louis Daniel Armstrong noto anche con il soprannome di Satchmo (New Orleans, 4 agosto 1901New York, 6 luglio 1971) è stato un trombettista e cantante statunitense.

Armstrong è stato probabilmente il più famoso musicista jazz del XX secolo. Carismatico e innovativo, al suo talento ed alla sua luminosa personalità si deve molta della popolarità del jazz, che esce dai confini della sua regione d'origine per diventare un genere musicale amato in tutto il mondo.

Armstrong raggiunse la fama inizialmente come trombettista, ma fu anche uno dei più importanti cantanti jazz, soprattutto verso la fine della sua carriera.

Indice

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La vita [modifica]

Armstrong nacque in una famiglia povera a New Orleans, in Louisiana e trascorse la sua infanzia in un sobborgo residenziale di New Orleans. Armstrong diceva di non sapere esattamente quando fosse nato, ma celebrava il proprio compleanno il 4 luglio. Come anno di nascita indicava il 1900 quando parlava in pubblico, ma nei documenti anagrafici indicava il 1901. Tramite i documenti della chiesa cattolica in cui fu battezzato, il ricercatore Tad Jones ha stabilito che nacque il 4 agosto 1901. Insieme ad altre prove, questa data è ora quella generalmente accettata dagli studiosi della sua biografia.

Dapprima imparò a suonare la cornetta nella banda musicale di un riformatorio per ragazzi neri, in cui venne messo dopo aver sparato alcuni colpi di pistola in aria per festeggiare una vigilia di Natale.

Seguiva con passione le frequenti esibizioni della banda cittadina e non perdeva occasione per ascoltare i musicisti più grandi, imparando da Bunk Johnson, Buddy Petit e soprattutto da "King" Joe Oliver, che per il giovane Armstrong fu mentore e quasi una figura paterna.

Successivamente Armstrong suonò nelle bande e sui battelli di New Orleans, iniziando con la rinomata band di Fate Marable, che si esibiva su un battello che faceva la spola lungo il fiume Mississippi. Armstrong ebbe a descrivere quegli anni come il suo "andare all'università", data la grande esperienza che fece con arrangiamenti scritti. Quando Joe Oliver lasciò la città nel 1919, Armstrong prese il suo posto nella band di Kid Ory, l'allora migliore jazz band della città.

Nel 1922 anche Armstrong lasciò la città e si trasferì a Chicago su invito proprio di Joe "King" Oliver per unirsi alla sua Creole Jazz Band. Nei primi anni venti la band di Oliver era la più importante di Chicago, in un periodo in cui Chicago stessa era il centro del jazz. Fu lì, nel 1923, che Armstrong incise i suoi primi dischi suonando come seconda cornetta nella band di Oliver, inclusi alcuni assoli.

Armstrong era contento di lavorare con Oliver ma la moglie, la pianista Lil Hardin Armstrong, lo spinse a cercare ingaggi più remunerativi. Lui e Oliver ruppero amichevolmente il loro sodalizio artistico nel 1924 e Armstrong partì per New York per suonare con l'orchestra di Fletcher Henderson. Fu allora che Armstrong passò alla tromba, per armonizzarsi meglio con gli altri musicisti della sezione dei fiati. In questo periodo fece anche numerose incisioni arrangiate dal suo vecchio amico, il pianista Clarence Williams, anch'egli originario di New Orleans. Queste registrazioni comprendevano esecuzioni di piccole band - alcune delle migliori vedono Armstrong duettare con uno dei suoi pochi degni rivali in termini di talento e tecnica, Sidney Bechet - ed accompagnamenti a cantanti blues.

Tornò a Chicago nel 1925 e iniziò a incidere a proprio nome con i suoi famosi complessi Hot Five e Hot Seven successi quali Potato Head Blues, Muggles (riferita alla marijuana) e West End Blues, la cui musica divenne lo standard del jazz per molti anni a venire.

Armstrong ritornò a New York nel 1929, l'anno successivo si spostò a Los Angeles e successivamente iniziò un tour attraverso l'Europa. Nel 1943, dopo molti anni "on the road", si stabilì definitivamente a New York, nel quartiere di Queens. Benché coinvolto nelle vicissitudini di Tin Pan Alley e in un business della musica influenzato dagli ambienti criminali, continuò a perfezionare la sua arte.

Nei trent'anni successivi, Armstrong si esibì per oltre trecento serate l'anno. La maggior parte dei suoi concerti dopo i tardi anni quaranta fu tenuta insieme ad una piccola band stabile, gli All Stars di cui facevano parte Barney Bigard, Jack Teagarden, Earl Hines, Trummy Young, e Barrett Deems. In questo periodo incise molti dischi e comparì in oltre trenta film.

Nel 1956 e nel '57 Armstrong duettò con la grande Ella Fitzgerald in ben tre album: nei primi due - Ella and Louis (1956) ed Ella and Louis Again (1957) - venivano rivisitati celebri standard jazz -, mentre nell'ultimo - Porgy and Bess (1957) - i due artisti interpretavano splendidamente le canzoni tratte dall'opera musicale Porgy and Bess di George Gershwin.

Louis Armstrong mantenne la sua agenda sempre piena fino a pochi anni prima della sua morte. Con la sponsorizzazione del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, che gli valse il soprannome di "Ambassador Satch", fece tour attraverso l'Africa, l'Europa e l'Asia riscuotendo un grande successo.

Morì di attacco cardiaco nel 1971 a 69 anni. È sepolto nel cimitero di Flushing, nello stato di New York..

Autografo di Satchmo Louis Armstrong sul muretto di Alassio
Autografo di Satchmo Louis Armstrong sul muretto di Alassio

La personalità [modifica]

Il soprannome Satchmo (o Satch) è un superlativo diminutivo per Satchelmouth, quindi "bocca a sacco"; in precedenza Armstrong era soprannominato anche Dippermouth; entrambi questi soprannomi sono riferimenti scherzosi alla sua grande bocca. Gli amici e i colleghi musicisti lo chiamavano solitamente Pops, che è anche il modo con cui Armstrong li chiamava a sua volta (con l'eccezione di Pops Foster, che Armstrong chiamò sempre "George").

Il soprannome buffo e la sua calorosa personalità, unite alla sua naturale passione per intrattenere il pubblico e cercarne la reazione ne fecero un personaggio pubblico - il sorriso, il sudore, il fazzoletto - che arrivò perfino a sembrare artefatto e persino accusato di essere una sorta di personificazione degli stereotipi razzisti dell'epoca. Fu anche criticato per aver accettato il titolo di "Re degli Zulu" datogli dallo Zulu Social Aid & Pleasure Club per i festeggiamenti del martedì grasso del carnevale di New Orleans del 1949, prestigiosa carica all'interno della comunità afro-americana di New Orleans, ma sgradita o addirittura offensiva per gli estranei per via del loro costume tradizionale consistente in un perizoma di foglie e le facce truccate secondo lo stereotipo che allora i bianchi avevano dei neri.

L'apparente insensibilità di Armstrong verso il problema razziale attraverso la sua performance come "re degli Zulu" fu spesso vista come una debolezza. Dove alcuni vedevano una persona socievole e amichevole, altri vedevano qualcuno che cercava con fin troppo zelo di piacere al pubblico bianco trasformandosi in una sorta di caricatura di menestrello. Alcuni musicisti criticarono Armstrong per aver suonato davanti a platee segregate per colore della pelle e per non aver preso una posizione sufficientemente forte a supporto del movimento per i diritti civili (US Civil Rights Movement) affibbiandogli l'etichetta di "Zio Tom", ossia di quel nero che tenta di assimilarsi il più possibile alla cultura dei bianchi per farsi accettare da loro. Billie Holiday ebbe tuttavia a dire in sua difesa che "certamente Pops fa lo zio Tom, ma lo fa con classe" ("of course Pops toms, but he toms with class").

Armstrong era però uno dei maggiori sostenitori finanziari di Martin Luther King Jr. e di altri attivisti per i diritti civili, ma preferiva tuttavia stare dietro le quinte, senza mescolare le sue opinioni politiche con il suo lavoro di musicista ed intrattenitore. Le poche eccezioni che fece a questa regola furono quindi particolarmente clamorose.

Nel 1957 fu una notizia a risonanza nazionale la forte critica che Armstrong rivolse al presidente Eisenhower - chiamandolo "falso" e "codardo" - per la sua inazione durante gli scontri seguiti alla de-segregazione delle scuole a Little Rock, nell'Arkansas. Per protesta, Armstrong cancellò un tour in Unione Sovietica già programmato dal Dipartimento di Stato affermando che "per come tratta la mia gente nel sud, il governo può andare all'inferno" e che non avrebbe potuto rappresentare all'estero un governo che era in conflitto con la sua stessa gente.

Fu un uomo estremamente generoso. Si dice che abbia donato tanto denaro quanto ne abbia tenuto per sé.

Il dossier F.B.I. [modifica]

L'utente Lusum ha chiesto di verificare che questa voce non costituisca una violazione di copyright perché sembra preso da un libro, probabilmente quello di DiStefano segnalato in bibliografia.

Forse non tutti sanno che l' F.B.I. era sulle tracce di Louis Armstrong sin dal 1948, allorquando il suo nome era apparso nel taccuino di una persona considerata sospetta. Nel 1950 un informatore aveva riferito al Bureau che Armstrong era insoddisfatto "della situazione" al Flamingo Hotel, ma che era stato placato con una bottiglia di scotch ed un paio di sigarette alla marijuana. Aveva destato nuovamente la loro attenzione nel 1951, quando il suo nome era apparso nell'intestazione di una lettera della Negro Actors Guild of America Inc. Il fascicolo si riscaldava cinque anni dopo, quando Louis era stato invitato a partecipare ad un Congress of Scholars of the Negro World a Parigi, incontro sponsorizzato dall'organizzazione di sinistra Presence Africaine, ove era stato sollecitato a suonare al Ballo di Inaugurazione. Il dossier del 1957 contiene lo scoppio della bomba a Knoxville, la conferenza stampa di Armstrong, il concerto cancellato in Arkansas, insieme ad una lettera anonima che affermava Louis 'Satchmo' Armstrong è un comunista. Perché il Dipartimento di Stato gli ha dato il passaporto?; una lettera firmata che afferma che è "un patriota"; i ritagli di giornale che riguardano la sua tournée del 1960 in Europa Orientale e Africa, compresa una nota che informa circa la diffusione a Lomè, nel Togo, a pochi giorni da un concerto di Louis, di un libriccino procomunista che attacca la politica razziale americana; un commento del direttore del Bureau circa una lettera piena di ammirazione sul trombettista, che indicava nella vita di Louis un buon argomento contro la teoria dell'inferiorità dei neri; un documento del 1965 emesso dalla Casa Bianca che afferma come Jack Valenti avesse richiesto un controllo di identità su Armstrong; ed infine, un messaggio del 1963 di tre cartelle inviato per telescrivente all'ufficio di Dallas riguardo il tentativo fallito di Jack Ruby di fare affari con Joseph Glaser.

È curioso constatare che non avessero informazioni circa l'accusa formulata dalle autorità egiziane nel 1959 secondo la quale era Armstrong a capo della rete di spionaggio israeliano (al che Louis aveva risposto: Perché non dite a questa gente, che mette in giro questa roba, di venire da me: gli racconterei un paio di barzellette da commesso viaggiatore ); o circa la cancellazione di un concerto dello stesso Armstrong all'Università dell'Alabama ed il rifiuto del Sud Africa di permettere al musicista di suonare lì con un'orchestra mista; o circa i suoi commenti di Copenhagen nel 1965, dopo aver letto degli scontri a Selma (picchierebbero Gesù se fosse nero e marciasse); o del suo rifiuto di apparire nella trasmissione dell'assegnazione degli Oscar del 1968, dopo l'assassinio di Martin Luther King, un'azione in cui si trovò accanto a Sidney Poitier, Diahann Carroll e Sammy Davis Jr.

La musica [modifica]

Nei primi anni della sua carriera, Armstrong fu meglio noto per il suo virtuosismo con la cornetta e la tromba. Dal punto di vista strettamente tecnico, Armstrong si può definire certamente un trombettista di elevato livello. La sua formazione fu seguita infatti da ottimi maestri, quali il già citato King Oliver, per cui egli non si può definire un autodidatta come comunemente si crede. Ancora nel 1925-26 eccelleva infatti come solista con la sua cornetta nell'esecuzione di trascrizioni di brani d'opera, quali la Cavalleria rusticana, in molti teatri americani. Persino molti eminenti trombettisti classici (tra cui, per citarne uno, il trombettista di Toscanini, Harry Glantz) con sincerità ed ammirazione lo consideravano estremamente dotato per il suo strumento. I punti di forza del suono di Armstrong erano infatti parecchi: con la tromba in sib, senza alcun artificio, la sua estensione raggiungeva il sol5, all'epoca sicuramente un record e considerato un registro di eccellenza ancora oggi. Egli inventò poi nel 1932 il cosiddetto glissato cromatico, senza l'uso dei pistoni, innovazione poi imitata da tutti i trombettisti. Per finire il suo famoso ed espressivo vibrato è divenuto leggendario.

Le sue migliori esecuzioni alla tromba possono essere ascoltate nei dischi che ha inciso con i suoi Hot Five e Hot Seven. Le improvvisazioni sugli standard del jazz di New Orleans e sulle canzoni popolari dell'epoca incise in quei dischi reggono ancora oggi brillantemente il confronto con quelle eseguite da ogni musicista jazz successivo. La vecchia generazione di musicisti jazz di New Orleans spesso definiva le proprie improvvisazioni come "variazioni della melodia"; le improvvisazioni di Armstrong erano audaci e sofisticate per l'epoca e nel contempo sottili e melodiche. Spesso sostanzialmente ricompose le canzoni popolari che eseguiva, rendendole più interessanti. Il modo di suonare di Armstrong è pieno di melodie originali ispirate e gioiose, sbalzi creativi, ritmi trascinanti e ritmi rilassati. Il genio di questi passaggi creativi è eguagliato dalla bravura di Armstrong, rifinita da una pratica costante, con cui estese le gamme, i toni e le possibilità tecniche della tromba. In quei dischi Armstrong, praticamente da solo, creò il ruolo del solista jazz, prendendo ciò che essenzialmente era una musica popolare collettiva e trasformandola in una forma d'arte capace di offrire enorme spazio all'espressione individuale.

Gli anni venti vedono Armstrong suonare ai limiti estremi delle sue capacità. Nei dischi degli Hot Five spesso si trovano note stonate o piccoli errori che poco intaccano il piacere dell'ascolto suscitato dall'energia di queste esibizioni spontanee. Già negli anni trenta Armstrong acquisisce una serena padronanza del suo talento, arrivando a chiarire a sé stesso i propri limiti ed a portare avanti le proprie idee con assoluto perfezionismo.

A mano a mano che la sua popolarità cresceva, anche il canto divenne importante. Armstrong non fu il primo a incidere dischi di scat, ma lo fece con una perizia che accrebbe molto la sua popolarità. Un suo successo fu una canzone suonata e cantata con Heebie Jeebies ed ancora si trovò a cantare "ho proprio dimenticato le parole" nel mezzo della registrazione di I'm A Ding Dong Daddy From Dumas. Lo scat divenne una parte sempre più grande dei suoi spettacoli. Prima ancora di questo, tuttavia, Armstrong sperimentò con la propria voce, variandola e usandola creativamente come faceva con la sua tromba.

Durante la sua lunga carriera suonò e cantò con i musicisti ed i cantanti più importanti. Tra i tanti si annoverano Jimmie Rodgers, Bing Crosby, Billie Holiday (con la quale partecipò al musical "New Orleans" nel 1947), Duke Ellington, Fletcher Henderson, Bessie Smith ed in particolare Ella Fitzgerald. Con la Fitzgerald Armstrong incise tre album: Ella & Louis, Ella & Louis again e Porgy and Bess per la Verve Records. I suoi dischi degli anni cinquanta Satch Plays Fats, in cui interpreta composizioni di Fats Waller e Louis Armstrong Plays W.C. Handy sono forse gli ultimi suoi grandi momenti creativi, benché anche lavori successivi come Disney Songs the Satchmo Way abbiamo i loro momenti forti. Tuttavia le sue ultime produzioni furono criticate per essere troppo semplicistiche o ripetitive.

Armstrong incise molte canzoni di successo, tra cui Stardust, What a Wonderful World, When the Saints Go Marchin' In, Dream a Little Dream of Me, Ain't Misbehavin' e Stompin' at the Savoy. We Have All the Time in the World fu scritta da John Barry con le parole di Hal David per la colonna sonora del film di James Bond Agente 007 - Al servizio segreto di Sua Maestà ed ogni tanto viene ripresa da altri artisti come cover (come i Fun Lovin' Criminals) o usata in spot pubblicitari.

Nel 1964 Armstrong scalzò i Beatles dalla vetta delle classifiche di vendita con Hello, Dolly e nel 1968 ebbe il suo ultimo grande successo con What a Wonderful World, ritornata alla popolarità nel 1987 all'interno della colonna sonora del film Good Morning Vietnam e nel 2002, inserita da Michael Moore nel documentario Bowling a Columbine a commento di scene di interventi militari statunitensi in giro per il mondo.

Armstrong amò molti tipi di musica, dal blues più rustico agli zuccherosi arrangiamenti di Guy Lombardo, alle canzoni folk latinoamericane, alle sinfonie classiche e alle opere. Armstrong prese spunti da tutti questi generi per i suoi spettacoli, a volte suscitando lo stupore dei fans che lo volevano più in quadrato nel suo genere. Armstrong è stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame come precursore e ispiratore del rock and roll. Alcuni dei suoi assoli degli anni cinquanta, come la versione rock di Saint Louis Blues incisa nell'album WC Handy, dimostrano che l'ispirazione andò in entrambe le direzioni.

L'eredità [modifica]

L'influenza di Armstrong sullo sviluppo successivo del jazz è virtualmente incommensurabile, anche se la sua personalità incontenibile, sia come musicista che come figura pubblica, è stata tanto forte da mettere in ombra - secondo alcuni - il suo lavoro di cantante e musicista.

Come virtuoso della tromba, Armstrong ebbe uno stile unico e un talento straordinario per l'improvvisazione melodica. Attraverso lui la tromba è emersa come strumento solista nel jazz e le sue innovazioni sono diventate gli standard per chi è venuto dopo di lui.

Armstrong è considerato per alcuni versi l'inventore della canzone jazz. Aveva una voce bassa molto caratteristica, che sfruttava con la destrezza dell'improvvisatore per rendere maggiormente espressive le parole e la melodia. Prima di lui, i cantanti semplicemente cantavano; dopo di lui furono liberi di interpretare la canzone e farla propria.

Armstrong comparve in più di una dozzina di film di Hollywood, generalmente nel ruolo di sé stesso o di un musicista. Fu il primo afro-americano a condurre un proprio programma radiofonico a diffusione nazionale negli Stati Uniti negli anni trenta. Fece anche diverse apparizione televisive, specialmente negli anni cinquanta e sessanta, tra cui il The Tonight Show di Johnny Carson.

Molte delle incisioni di Armstrong sono tuttora popolari a decenni dalla sua morte ed un grande numero di dischi, lungo tutta la sua carriera, è continuamente in ristampa. I suoi dischi del 1923 con Joe "King" Oliver continuano ad essere presi come esempio dello stile delle jazz band di New Orleans. Melancholy Blues, registrata insieme agli Hot Seven è stata inclusa nel disco messo a bordo della sonda Voyager e inviata nello spazio esterno per rappresentare una delle più grandi opere dell'umanità.

A Louis Armstrong è stata assegnata una stella sulla Hollywood Walk of Fame, al numero civico 7601 dell'Hollywood boulevard.

Armstrong ha creato una fondazione non-profit per dare istruzione musicale a bambini in difficoltà e ha disposto di donare al Queens College di New York la sua casa ed il suo archivio di scritti, libri, registrazioni e oggetti vari dopo le morti sua e della moglie Lucille. L'archivio è a disposizione dei musicisti e la sua casa a Corona, nel Queens, è stata aperta al pubblico come museo lo scorso 15 ottobre 2003.

Bibliografia [modifica]

  • (IT) Gildo De Stefano. Louis Armstrong: mister jazz prefazione di Renzo Arbore – E.S.I. Napoli 1997

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