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giovedì 7 febbraio 2008

Biografie George Benson

George Benson

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George Benson (2004).
George Benson (2004).

George Benson (Pittsburgh, 22 marzo 1943) è un chitarrista statunitense.

Considerato uno dei più raffinati ed eleganti chitarristi della scena mondiale, ha spaziato da una carriera di successo nell'ambito jazz ad hits internazionali come Give me the night

Indice

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Biografia [modifica]

Musicista statunitense, ha cominciato la propria carriera all'età di 21 anni come chitarrista jazz. Benson, tuttavia, è noto presso il grande pubblico soprattutto come cantante di musica pop e R&B grazie a dei grandi successi tra cui "Give Me The Night", "Lady Love Me (One More Time)", "Turn Your Love Around", "In Your Eyes" e "This Masquerade". George Benson è ricordato dai jazzofili anche come abile utilizzatore dello "scat", una tecnica che permette di creare vocalizzi che imitano gli assoli jazz suonati con la chitarra.

L’inizio della carriera [modifica]

George Benson è nato e cresciuto nel Hill District di Pittsburgh, (Pennsylvania).Inspirandosi a due leggendari chitarristi Wes Montgomery e Charlie Christian, cominciò la propria carriera musicale suonando come chitarrista nella formazione jazz dell'organista Jack McDuff con il quale collaborò per svariati anni. Grazie ad un accordo con l’impresario talent scout John Hammond, all'età di 21 anni, Benson incise il suo primo album, The New Boss Guitar, ancora una volta con Jack McDuff all'organo, per la casa discografica Columbia Records (1966-1967). Il lavoro successivo fu It's Uptown with the George Benson Quartet con Lonnie Smith all'organo e Ronnie Cuber al sassofono baritono. Questo album mette in luce il talento di Benson nella costruzione di linee melodiche ricche di swing e bebop. Benson proseguì con "The George Benson Cookbook", sempre assieme a Lonnie Smith e Ronnie Cuber. Negli anni successivi, Benson collaborò con vari artisti come Miles Davis (nell’album "Miles in the Sky", nel quale George accompagna con la chitarra elettrica il brano "Paraphernalia"), Herbie Hancock e Jimmy Smith. La pubblicazione dell’album "Giblet Gravy" coincise con il passaggio alla casa discografica Verve (1968-1969). Negli anni successivi cambiò ancora, prima alla A&M (1969-1970) e poi alla CTI di Creed Taylor (1970-1975).

Anni '70-'80 [modifica]

Grazie ad un nuovo contratto con la Warner Bros e la produzione di Tommy LiPuma, arrivò la svolta, con l’album "Breezin’", nel 1976. "Breezin’" ed il suo singolo This Masquerade ebbero tale successo da far guadagnare il Grammy Award a George Benson. che con questo album riusci ad immergere l'ascoltatore in sonorità estremamente sofisticate, venendo alla luce anche quale cantante di grande valore. E sono questi gli anni in cui il nostro, a seguito delle innovazioni intervenute nel campo dell'amplificazione, mise a punto le caratteristiche che secondo lui una chitarra da jazz avrebbe dovuto avere: sulla scorta di altri blasonati modelli di semiacustiche americane prese così forma la Ibanez GB 10, che rispondendo a specifiche modifiche di Benson e grazie alla qualità finale è diventata un classico, ancora in produzione dopo oltre 30 anni, seppur affiancata da numerose sorelle. Nel 1977 uscì l’album doppio "Livin’ Inside your Love" che lo consacrò al successo definitivo. In questo periodo compose anche la canzone "Greatest love of all", per il film "The Greatest" con Muhammad Ali, che non fu subito apprezzata, ma successivamente cantata da Whitney Houston arrivò in vetta alle classifiche. Nel 1979 per il film All That Jazz di Bob Fosse, vincitore di 4 premi oscar e Palma d’oro al Festival di Cannes, Benson compose la famosa canzone "On Broadway", che venne inserita nella colonna sonora del suddetto film. Pur rimanendo nella stessa casa discografica, per l’uscita del nuovo album "Give me the night", nel 1980, la produzione cambiò e venne affidata a Quincy Jones. Questo disco, nonostante una vena più pop ed alle sfumature quasi disco della title track, grazie anche alla collaborazione di altri noti artisti jazz, nonché del "songwriter" Rod Temperton (in seguito dietro a successi quali "Thriller" di M. Jackson), gli accreditò altri Grammy Awards, rendendolo ancora più popolare. In questi anni Benson si ritrovò a duettare con famose star quali Aretha Franklin e Chaka Khan, sotto la produzione di Arif Mardin, e partecipò ai più importanti Jazz Festival mondiali. Fino alla metà degli anni '80, la sua carriera proseguì con un successo dietro l’altro pubblicando album quali "In your eyes" e "20/20"; 3 brani di questo periodo restarono nelle prime posizioni in molte hit parade internazionali e successivamente i lavori discografici di Benson ricalcarono le sonorità della musica di grande diffusione radiofonica del momento.

Anni '90 ad oggi [modifica]

Nel 1987, sempre con la produzione di Tommy LiPuma, venne pubblicato l’album "Collaboration" nel quale Benson alla chitarra elettrica e Earl Klugh a quella classica suonarono in una fusione sonora. Insieme alla Count Basie Orchestra, sulla base della promessa fatta al suo fondatore di rendere giustizia alla sua musica, nel 1990 esce un album che ne ricalca lo stile ed in cui Benson mette il suo sigillo componendo in dedica la traccia "Basie's Bag". Con la nomina di Tommy LiPuma alla presidenza della Verve, nella metà degli anni novanta, George Benson dopo anni trascorsi alla Warner Bross cambia etichetta passando alla casa discografica GRP/Verve, con cui vengono pubblicati album del calibro di "Absolute Benson" in cui è evidente l'intenzione di recuperare lo stile dei suoi vecchi tempi. Nel 2004 esce l’album "Irreplaceable" dove cerca di farsi apprezzare anche dal pubblico giovanile (un brano si intitola "Cell phone"), pur rimanendo nei confini del suo stile chitarristico e compositivo. L'ultima produzione discografica esce nell'ottobre del 2006, si intitola "Givin’ it up" ed è condivisa con il cantante Al Jarreau: è un album ancora una volta registrato con l'apporto di musicisti ed ospiti importanti, in cui i due duettano magistralmente scambiandosi continui omaggi e facendone a grandi mostri sacri della scena musicale mondiale.

Premi e Riconoscimenti [modifica]

George Benson ha ricevuto diversi Grammy Awards:

  1. Record of the Year This Masquerade - 1976
  2. Best Pop Instrumental Performance Breezin - 1976
  3. Best Rhythm & Blues Instrumental Performance Theme from Good King Bad - 1976
  4. Best R&B Vocal Performance, male On Broadway - 1978
  5. Best R&B Vocal Performance, male Give me the night - 1980
  6. Best R&B Instrumental Performance Off Broadway - 1980
  7. Best Jazz Vocal Performance Moody’s Mood - 1980
  8. Best Pop Instrumental Performance Being with you - 1983
  9. Best Pop Instrumental Performance Mornin' - 2006 insieme ad Al Jarreau
  10. Best Traditional R&B Vocal Performance God Bless The Child - 2006 insieme ad Al Jarreau e Jill Scott

E’ stato anche premiato nel 1990 dal Berklee College of Music con l’ Honorary Doctorate Degree in musica.

Curiosità [modifica]

L'album "The Other Side of Abbey Road" fu registrato subito dopo "Abbey Road" dei Beatles a cui Benson prese parte come turnista e, oltre a ricalcarne la celebre copertina, contiene versioni riarrangiate in chiave jazz dei brani originali. Qualche tempo dopo, nel 1978 George Benson è stato ospite del film musicale americano Sgt. Pepper Lonely Hearts Club Band insieme a molti altri artisti di quel periodo.

George Benson ha partecipato come ospite, il 3 giugno del 2001, all’ottava edizione del Pavarotti & friends, tenutosi a Modena. Benson si è esibito in un duetto, con la sua canzone, "Greatest love of all" con il Maestro Luciano Pavarotti .

Pare che Benson abbia aderito ai Testimoni di Geova (peraltro chiesa nata come lui in Pennsylvania) ed in quanto tale si dedichi all'evangelizzazione porta a porta nei paesi di lingua inglese: le cronache hanno riportato di un suo fan britannico sbigottito per esserselo ritrovato sotto casa in un recente periodo in cui il chitarrista si trovava nel Regno Unito per una serie di concerti.

Discografia [modifica]

  • The New Boss Guitar (1964)
  • This is Jazz, Vol. 9 (1965)
  • It's Uptown (1966)
  • George Benson Cookbook (1966)
  • Benson Burner (1966)
  • Blue Benson (1967)
  • Willow Weep For Me (1967)
  • Giblet Gravy (1968)
  • Shape of Things to Come (1968)
  • Goodies (1968)
  • Tell It Like It Is (1969)
  • The other side of Abbey Road (1969)
  • I Got A Woman And Some Blues (1970)
  • Beyond the Blue Horizon (1971) - registrato nei Van Gelder Studios (Olanda)
  • White Rabbit (1971)
  • Jazz on a Sunday Afternoon Vol. 1 & 2 (1973) - Live
  • Wichcraft (1973) - Live
  • Body Talk (1973)
  • Bad Benson (1974)
  • In Concert-Carnegie Hall (1975) - Live
  • Good King Bad (1975)
  • Breezin' (1976)
  • Benson & Farrell (1976)
  • In Flight (1977)
  • Livin' Inside Your Love (1977)
  • Weekend in L.A. (1977)
  • Space Album(1978)
  • In Your Eyes (1978)
  • Take Five (1979)
  • Cast Your Fate to the Wind (1980
  • Give Me The Night (1980)
  • GB 1981
  • The George Benson Collection (1981)
  • Pacific Fire (1983)
  • 20-20 (1984)
  • Live in Concert (1984) - Live
  • While The City Sleeps… (1986)
  • Collaboration (1987)
  • Twice the Love (1988)
  • Tenderly (1989)
  • Big Boss Band (1990)
  • The Essence of George Benson (1992)
  • Love Remembers (1993)
  • The Most Exciting New Guitarist on the Jazz Scene (1994)
  • California Dreamin' (1996)
  • Lil Darlin' (1996)
  • Thats Right (1996)
  • Standing Together (1998)
  • Masquerade (1998)
  • The Masquerade Is Over (1999)
  • Absolute Benson (2000)
  • All Blues (2001)
  • Blue Bossa (2002)
  • After Hours (2002)
  • Irreplaceable (2004)
  • Golden Legends Live (2004)
  • Jazz After Hours with George Benson (2005)
  • Best of George Benson (2005) - Live
  • Givin it up in collaborazione con Al Jarreau (2006)

Collegamenti esterni [modifica]

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